Nella “pinacoteca più piccola del mondo” intitolata al pittore Rheo Martin Pedrazza, anche quest’anno il Centro Documentazione Luserna ONLUS – Dokumentationszentrum Lusérn ONLUS ha perseguito nella scelta di ospitare una mostra che avesse per protagonista un artista legato affettivamente al territorio degli Altipiani Cimbri e che, tramite le sue opere, di varia natura, ha saputo mettere in luce, in maniera evidente o celata, anche il suo rapporto con queste zone.
L’artista selezionato quest’anno, Fortunato Depero (Fondo, 1892 – Rovereto, 1960), è particolarmente noto e altrettanto famose sono le sue opere. In quest’occasione, desiderando creare un fil rouge con la mostra “Luserna e gli Altipiani Cimbri nella Grande Guerra” allestita nella sede del Centro Documentazione Luserna e soprattutto con la memoria del Centenario della Grande Guerra, in particolar modo significativo per la storia di Luserna e per la presenza degli indelebili segni lasciati in queste zone, si è deciso di concentrarsi su due aspetti della sua vita. In primis sull’esperienza bellica, guerra alla quale inconsciamente credeva di essere pronto e che, da buon futurista, aveva addirittura caldeggiato, definendola, anche lui come Filippo Tommaso Marinetti “sola igiene del mondo”, quindi un momento catartico, da affrontarsi necessariamente, in quanto unica possibilità di fare davvero tabula rasa del passato, concetto per il quale i futuristi provavano profonda avversione. Nella seconda parte invece è indagata la dimensione, più conosciuta e celebrata, di Fortunato Depero artista, abile mago, esperto nell’attingere dall’esperienza personale e dal visibile, per riuscire poi a creare forme, prospettive e mondi nuovi, non sempre chiaramente individuabili o comprensibili, soprattutto nell’epoca a lui coeva.
La mostra si conclude poi con una panoramica sull’attualità di un artista che instancabilmente ha legato il suo presente all’idea e alla pianificazione del futuro, in tutte le sue mille sfaccettature: impiegando vari materiali Depero si è occupato di arredo, di design, di stoffe e tarsie, di decorazioni parietali, vetrate, quadri…. Davvero per lui, ideatore della Casa d'Arte Futurista di Rovereto, fucina di idee e di oggetti, l’Arte doveva mirare a uscire dai suoi confini per entrare nel più vasto territorio della Vita. Giulio Pedrana, Elisabetta Pichenstein e Barbara Tamburini sono alcuni degli artisti e designer che oggi, con rinnovato spirito, stregati dall’immediatezza dei colori, dall’efficacia delle linee e dalla sintesi fulminea dei lavori dell’artista trentino, traggono ispirazione dalle sue opere.
La mostra è aperta dal 27/06/2015 al 30/07/2015
tutti i giorni dalle 11.30 – 12.30 e 17.00 – 18.00
ingresso gratuito
Stefania Schir